Prima di entrare nel vivo del tema delle idee per l’Outdoor education, è bene soffermarsi sul significato e sull’origine di tale concetto. Con esso s’intende una varietà di esperienze pedagogiche caratterizzate da didattica attiva che si svolge in ambienti esterni alla scuola e impostata sulle caratteristiche del territorio e del contesto sociale e culturale dove l’istituto è situato.
Nato nei paesi nordeuropei e in essi assai diffuso, l’Outdoor education si sta diffondendo anche in Italia, come proposta pedagogica per promuovere un’educazione in spazi esterni e non limitata a quelli offerti dall’edificio scolastico. D’altronde, anche ciò che esterno alla scuola è considerato ambiente di apprendimento e luogo privilegiato per la conoscenza in connessione e continuità con l’ambiente interno.
Ora, come accennato, negli ultimi anni si sono diffuse in Italia numerose esperienze pedagogiche di Outdoor education che hanno conseguentemente stimolato la riprogettazione degli spazi educativi, delle attività didattiche e che hanno riguardato in particolare la scuola dell’infanzia.
Quali sono i principi dell’Outdoor Education?
L’Outdoor education si basa su due elementi portanti: anzitutto, l’Experiential learning, ovvero l’apprendimento esperienziale, quindi la Place-based education, ovvero la pedagogia dei luoghi. Il primo vede nell’esperienza cognitiva, emotiva e sensoriale, il centro cui ruota attorno il processo di apprendimento. Nel concreto, questo si sviluppa come un processo continuo di conoscenza che si attua attraverso l’esperienza concreta, l’osservazione riflessiva, la rappresentazione astratta, la sperimentazione attiva.
Il secondo, ovvero la Place-based education, riconosce invece il valore del luogo come fonte primaria di stimoli per l’apprendimento e come spazio privilegiato per un apprendimento personalizzato, autentico, significativo e coinvolgente. Un approccio pluridisciplinare, insomma, peraltro strettamente connesso all’educazione ambientale e per uno sviluppo sostenibile.
Dunque, il “fuori” rappresenta un importante scenario per attività didattiche attive, al tempo stesso costituisce altresì un elemento caratteristico che stimola gli insegnanti a elaborare una progettazione didattica che tenga conto del contesto. I bambini, da parte loro si mettono alla prova, trovano la loro motivazione alla scoperta del reale e partecipano attivamente alla costruzione del loro percorso di crescita.
Più semplicemente, gli spazi esterni assumono la valenza di un’aula che, oltre a essere un luogo in cui si apprende, offrono la possibilità di potenziare il senso di rispetto per l’ambiente naturale. Non solo, ma rappresentano un importante supporto alla didattica: combinando le competenze di tecnici del verde, pedagogisti e psicomotricisti con materiali naturali e prodotti innovativi, si trasformano in spazi di educazione e sperimentazione!
L’idea di “educazione fuori dalla porta” si basa su un innovativo approccio sensoriale esperienziale che ha come obiettivo primario il rafforzamento delle competenze emotivo-affettive, relazionali, espressivo-creative e motorie del bambino.
L’Outdoor education all’atto pratico
A questo punto, dopo questa premessa il lettore si porrà alcune, fondamentali, domande:
- Come si struttura, nel concreto, l’Outdoor education?
- Quali possono essere le idee per l’Outdoor education?
- Quale valore aggiunto possono offrire strumenti come arredi e attrezzature?
Sicuramente, favorire l’alleggerimento estetico degli esterni, nonché la gradevolezza degli ambienti, sono valori aggiunti che arredi e attrezzature offrono. Ma di cosa si sta parlando nel dettaglio?
Le idee per l’Outdoor education variano da pennelli di stoffa, lenti colorate che possono presentare illusioni ottiche, sfere tattili, coppie di specchi, ingranaggi, percorsi di acqua, lavagne, motricità fine, numeri, forme, funghi sensoriali, percorsi di movimento consapevole, labirinti, percorsi mikado, strutture con immagini, suoni e lavagne ecc.
Aree creative nei giardini
Un’idea concreta è quella di rendere i giardini scolastici veri e propri luoghi di ispirazione e apprendimento. In tale contesto, infatti, i bambini hanno la possibilità di esplorare la propria creatività in un ambiente aperto, libero e stimolante. Il giardino scolastico presenterà così dei corner dove saranno presenti, per esempio, lavagne da esterno: dalle classiche di gesso, a quelle realizzate in plastica riciclata resistente agli agenti atmosferici tendenzialmente composte da due pannelli. Su entrambe, i bambini potranno così dipingere, scrivere e lasciare libera la loro immaginazione, supportata e amplificata dai profumi della natura e dallo stormire degli alberi.
L’Outdoor che favorisce la scoperta di sé e di tutto il resto
Un’ulteriore possibilità per rendere lo spazio esterno una vera e propria area di scoperta, trasformando la natura in un luogo di apprendimento, potrebbe essere quello di creare piccole stazioni di esplorazione, sistemi mobili per l’acqua, giochi a diga, cucine di fango e aiuole da esterno. In tal modo, i bambini potranno divertirsi a fare esperimenti con i vari elementi di arredo disponibili. Eccone alcuni esempi:
- Struttura per giochi con fango, ovvero una combinazione di più tavoli da fango che invita i bambini a riempire, versare, travasare e mescolare sabbia e acqua;
- Le cucine gioco e fango, dove i bambini potranno elaborare piatti immedesimandosi in chef;
- Bar da esterno, dove si potrà immaginare e mimare la somministrazione di bevande (analcoliche) e bibite;
- Percorsi di equilibrio da esterni, grazie ai quali sarà possibile allenare giocosamente la coordinazione e il senso dell’equilibrio all’aperto;
- Trenini, teatri, casette ecc. dove sarà possibile socializzare e rispettarsi, giocando.
Com’è ovvio, le soluzioni modulari e componibili devono essere realizzate con materie prime a bassissimo impatto ambientale e in possesso di tutte le certificazioni necessarie. Devono poi rispettare la natura e le stagioni, e i materiali con cui sono realizzati (principalmente in legno) devono armonizzarsi sia nelle forme sia nei colori con il contesto naturale, trasformando così lo spazio in un’area laboratoriale en plein air
Nel 2013 LudoVico ha partecipato al convegno nazionale sull’Outdoor education di Bologna, organizzato dal Comune e dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione della locale Università, con una relazione sul ripensamento e sulle ricadute positive che la scelta di materiali innovativi, coerenti a questa impostazione, possono avere anche sulla progettazione e allestimento degli spazi outdoor.
La filosofia di LudoVico si è da lì racchiusa nel personaggio di Agata, un acronimo che rappresenta i cinque sensi stimolati nel bambino da ambienti adeguati: Ascolta, Guarda, Annusa, Tocca, Assaggia.
Da qui la consapevolezza dell’importanza di un’educazione che esca fuori dalle pareti scolastiche e raggiunga gli ambienti naturali ed esterni, intesi come luogo di formazione e valorizzati come spazi privilegiati di esperienza e scoperta.
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