Nei precedenti articoli sono stati dettagliatamente presentati il metodo e le stanze Snoezelen, nonché il rapporto tra Snoezelen e autismo.
Partendo proprio da questi temi, nel seguente contributo si vogliono illustrare le modalità con cui realizzare piccole stanze Snoezelen nelle proprie abitazioni, in sostanza si tratterà di come creare una stanza sensoriale “fai da te”.
Una breve panoramica del contesto
Prima di addentrarsi nell’oggetto dell’articolo, è indispensabile un breve richiamo a quanto trattato in precedenza per contestualizzare al massimo l’argomento della stanza sensoriale “fai da te”.
Ora, il metodo (anche terapia) Snoezelen è una stimolazione multisensoriale controllata dei cinque sensi rivolta a bambini e adulti con difficoltà cognitive e intellettuali, ma anche a livello analgesico e terapeutico post stress.
Una stanza Snoezelen è invece un ambiente artificiale calmante e riabilitativo nel quale vengono inseriti elementi e materiali adatti a questo tipo di terapia. Un interessante, anche se un po’ datato approfondimento lo si può trovare sulla versione digitale del Corriere della Sera.
Come noto, infatti, alcune persone con disabilità possono presentare un approccio atipico alla sensorialità, per questo è fondamentale la realizzazione di una stanza multisensoriale che possa facilitare le diverse modalità percettive, generare un clima di benessere e calma, suscitare e sperimentare emozioni, nonché stimolare e favorire le diverse forme di interazione e comunicazione attraverso l’esperienza di ambienti e stimoli nuovi particolari.
Caratteristiche basilari
Quando si pensa alle stanze multisensoriali, viene spontaneo riferirsi ad ambienti situati all’interno di strutture specializzate, ma anche di scuole: è recente l’apertura di una di queste in una scuola dell’infanzia umbra, come si legge sul sito dell’Ansa.
Al tempo stesso, è possibile ricreare una stanza sensoriale anche all’interno delle abitazioni private. Fermo restando che l’ambiente multisensoriale, per essere creato in modo corretto, deve rispondere a delle precise caratteristiche:
- essere sicuro, controllabile e compatibile con le diverse modalità di interazione;
- facilitare le diverse modalità percettive della persona;
- offrire molteplici esperienze;
- stimolare e permettere le diverse forme di comunicazione;
- essere esteticamente bello e ben attrezzato;
- essere rilassante e divertente;
- tutte le percezioni sensoriali devono avvenire al suo interno;
- gli oggetti devono essere facili da usare;
- gli elementi al suo interno devono essere ben accessibili.
Oltre a queste macro caratteristiche, vi sono anche altri aspetti – non affatto secondari – da tenere in considerazione nel momento in cui si vuole creare una stanza sensoriale “fai da te”.
Al di là del budget da utilizzare, occorre soprattutto valutare l’esistenza di appositi spazi da dedicare.
L’elemento “spazio” è in effetti fondamentale, perché questa tipologia di stanza ha – come scritto – l’obiettivo di trattare in modo ottimale e differente tutti i cinque sensi, ognuno con materiali e attrezzature ben precisi e qualificati, in modo da agevolare la riabilitazione cognitiva.
Per ogni senso, spazio e strumenti ad hoc
Questo significa che per sollecitare la vista saranno necessarie fibre ottiche, tubi a bolle, luci colorate diffuse, tubi ad acqua multicolori e proiettori che distribuiscano immagini, filmati sulle pareti di tutta la stanza.
Tutti oggetti che necessitano di essere collocati in un luogo adeguato. Ancora, per stimolare l’udito e quindi l’esperienza sonora e la concentrazione, occorreranno lettori CD, impianti stereo e radio, da spostare nella stanza per permettere di cogliere le diverse caratteristiche dello stimolo sonoro; da non scartare, infine, la possibilità di installare anche alcuni strumenti musicali.
Il senso del tatto è quello fortemente trattato giacché l’attenzione al tocco non può essere perduta: infatti, le persone con disabilità intellettiva ne fanno un uso frequente per avere un’idea dell’ambiente che li circonda. Perciò lo spazio di una stanza sensoriale “fai da te” dovrà prevedere la presenza di texture su pannelli, tende, palline, spugne, pannelli, elementi morbidi a pavimento, oggetti vibranti e massaggianti, poltrone imbottite, letti ad acqua, arredi e protezioni morbide.
Secondari – ma comunque importanti – in termini di spazio all’interno di una stanza sensoriale “fai da te” sono i sensi di olfatto e gusto.
Se il primo viene stimolato attraverso la diffusione di aromi, essenze o profumi emanati da oggetti reali come arance, mele e fiori freschi a scopo “lenitivo” e non stimolante; il gusto è il vettore sensoriale più difficile da gestire in una stanza sensoriale “fai da te” (e Snoezelen in generale) per le evidenti ripercussioni che ha con l’igiene dei luoghi.
Certo, si potranno avere thermos e bottiglie contenenti bevande calde e/o fredde giusto per stimolare un’esperienza piacevole e gradevole che possa generare benessere in chi ne usufruisce.
Stanza sensoriale “fai da te” da non improvvisare
Dai precedenti paragrafi si percepisce quindi come creare una stanza sensoriale “fai da te” non possa essere improvvisata. A quanto scritto sopra, poi, va poi ribadito che per realizzarne una occorre conoscere:
- la struttura generale di una stanza Snoezelen;
- i materiali solitamente impiegati;
- le tecnologie e gli utensili da impiegare;
- le modalità di illuminazione.
Molto importante è poi suddividere lo spazio in più angoli separati così da utilizzare in maniera selettiva e ottimale i sensi. È importante che gli stimoli da utilizzare non siano organizzati in sequenza ma vengano scelti dalla persona, permettendogli così di viverli volta per volta, creando così un’esperienza personale e soggettiva.
Stanze sensoriali “fai da te” per favorire comunicazione e fiducia
Una stanza sensoriale Snoezelen rappresenta uno spazio di interazione sociale e apprendimento. Genitori e operatori possono utilizzarla per favorire la comunicazione e coinvolgere il bambino in attività strutturate e giochi sensoriali. Ma attenzione: benché possa apparire come uno spazio colmo di stimoli, è in realtà pieno di scelte.
È infatti il bambino a guidare colui che lo aiuta nell’utilizzo di questo ambiente, a stabilire se il suo “benessere” passa attraverso l’assenza di stimoli o all’esposizione a più stimoli, grazie alle sue reazioni. Per tale motivo, una stanza sensoriale “fai da te” va ideata come una piccola oasi di piacere e fiducia.
La personalizzazione poi dell’ambiente consente di adattarlo alle esigenze specifiche del bambino o della persona, rendendolo un luogo terapeutico e motivante.
Cercare un supporto adeguato nella realizzazione
Considerati gli elementi più o meno complessi nel realizzare una stanza sensoriale Snoezelen, è chiaro ormai che il “fai da te” non va preso alla lettera. Piuttosto, è indispensabile rivolgersi a realtà aziendali serie e certificate che possano fornire soluzioni personalizzate così da migliorare la vita di bambini affetti da disabilità, nonché delle loro famiglie.
Investire in una cameretta sensoriale rappresenta così un’opportunità unica per ottimizzare il benessere e lo sviluppo delle persone con disabilità direttamente a casa propria. Non solo, ma questo tipo di investimento permette di ottenere un ambiente di relax e stimolazione sensoriale integrato nella routine quotidiana, così da aiutare un bambino a crescere e svilupparsi in un ambiente sicuro e confortevole, al pari di un adulto.
L’azienda LudoVico è fortemente convinta che ogni bambino meriti un ambiente dove possa esplorare, imparare e crescere al proprio ritmo. Ed è per questo che si rende disponibile a consigliare gli utenti nella realizzazione di una stanza sensoriale Snoezelen per il proprio figlio.