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Gli ambienti di apprendimento innovativi: verso il futuro dell’istruzione

Rinnovare l’ambiente della scuola così da trasformarla in chiave innovativa e flessibile, ponendo al centro lo studente. Realizzare ambienti e spazi di apprendimento attrezzati con risorse tecnologiche innovative, capaci di integrare nella didattica l’utilizzo delle tecnologie

Sono questi gli obiettivi che si poneva il bando del 2018 promosso dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, chiamato “Ambienti di apprendimento innovativi”. 

Ma cosa si intende per “ambienti di apprendimento innovativi”? Quali sono le motivazioni alla base della sua nascita e come si sviluppa? 

Un cambio di paradigma

L’assetto teorico che per molti decenni ha ispirato la professione docente e che ha avuto il suo spazio nella classe con i banchi disposti in fila e la centralità della cattedra, risulta oggi inadeguato. 

La scuola media e superiore, infatti, si trova ad affrontare la complessità della società attuale e ha la necessità di costruire percorsi efficaci, orientati a conciliare i saperi disciplinari, con lo sviluppo di competenze trasversali e di cittadinanza.

Per tale motivo, oltre al necessario ammodernamento energetico, strutturale e tecnologico del patrimonio edilizio scolastico, si punta sempre più a finanziare la realizzazione di ambienti di apprendimento in grado di promuovere metodologie di insegnamento più moderne ed efficaci. 

Proprio in quest’ultima direzione, infatti, si è mosso il programma di interventi previsto dal PNRR Italia Domani per la parte di competenza del Ministero dell’Istruzione che, nella cornice detta “Futura – La scuola per l’Italia di domani”, collega le diverse azioni attivate grazie a risorse nazionali ed europee per sviluppare una «scuola innovativa, sostenibile, sicura e inclusiva».


Come si sviluppa il programma

Il suddetto programma possiede due importanti ambiti di investimento sulle infrastrutture: 

  • l’edilizia scolastica (nuove  scuole,  asili  nido  e  scuole dell’infanzia, mense e strutture per lo sport, messa in sicurezza degli edifici); 
  • gli ambienti innovativi e gli strumenti per la didattica digitale. 

Il primo ambito punta a «realizzare nuove scuole del primo e secondo ciclo di istruzione sicure, inclusive, innovative e altamente sostenibili». 

Gli ambienti scolastici sono infatti fondamentali per garantire una didattica di qualità e innovativa, ed è per questo che gli interventi previsti hanno l’obiettivo di realizzare spazi che forniscano una didattica basata su metodologie nuove in grado di stimolare la creatività, ponendo gli studenti e lo loro crescita al centro di una prospettiva educativa orientata al futuro. 

Il secondo ambito – “Scuole 4.0: scuole innovative e laboratori” – vuole accompagnare la transizione digitale della scuola italiana, trasformando le aule scolastiche precedentemente dedicate alla didattica frontale in ambienti di apprendimento innovativi

Ciò si traduce nel trasformare gli spazi fisici delle scuole, i laboratori e le classi fondendoli con gli spazi virtuali di apprendimento. In questo modo, verranno favorite nuove metodologie di insegnamento e verranno sviluppate competenze digitali indispensabili per l’accesso al lavoro nel campo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale.

L’ambiente che si adatta alla didattica

Come desumibile, ambedue le misure sono ideate per accompagnare l’innovazione della scuola media e superiore, trasformando gli spazi fisici in maniera che favoriscano il cambiamento delle metodologie di insegnamento e apprendimento e lo sviluppo non solo di abilità fondamentali, ma anche di competenze trasversali per sapersi quindi relazionale con il contesto attuale in continuo mutamento. Per cui, come scritto nell’articolo “PNRR Scuola 4.0: come progettare e realizzare classi innovative e laboratori”, gli spazi dovranno adattarsi alla didattica e non viceversa.

Ambienti di apprendimento innovativi: le principali tipologie

Gli ambienti di apprendimento innovativi non sono un mero insieme di oggetti, bensì una modalità diversa di vivere la presenza a scuola. Quindi, configurazione e struttura, ma anche approccio e coinvolgimento emotivo, tant’è che deve esserci una formazione degli insegnati sui nuovi dispositivi e sull’approccio che questi comportano. 

Ora, prima di passare in dettaglio le principali tipologie degli ambienti di apprendimento innovativi, è bene ribadire che tutti questi spazi devono essere caratterizzati da adattabilità, flessibilità, multifunzionalità, nonché connessione continua con informazioni e persone. Insomma, devono essere degli ecosistemi di apprendimento volti a consolidare l’interazione tra contenuti, docenti, strumenti e studenti. Ecco, adesso, i maggiori esempi.

  • Aule immersive: ambienti virtuali che non si sostituiscono alla didattica più “classica” ma la integrano. Sono composte da elementi tecnologici interattivi (pareti touch, videoproiettori, lavagne interattive, sistemi BYOD – Bring Your Own Deviceecc.) che permettono a tutti gli studenti di interagire con i contenuti, rendendo l’apprendimento coinvolgente, attivo e partecipativo.
  • Laboratori didattici: ambienti dove strumenti pratici e dispositivi tecnologici (kit di robotica, tablet, maxi-schermi touch, smartphone ecc.) promuovono un insegnamento non trasmissivo di nozioni, ma di capacità creative e di ragionamento. In pratica, al loro interno si creano capacità più che trasmetterle.
  • Aule digitali: ambienti caratterizzati da arredi funzionali come banchi modulari, tablet, monitor touch, lavagne digitali, che permettono agli studenti di utilizzare tali strumenti per lavorare in gruppo, con arredi modulari e postazioni informatiche a cerchio.
  • Biblioteche smart: saranno rinnovate nel rispetto degli stili di apprendimento degli studenti “nativi digitali” dotandole di device multimediali (tablet, monitor touch) e creando uno spazio di lettura smart con arredi inusuali.

I vantaggi didattici per studenti e docenti

Come desumibile, uno spazio a più dimensioni e dinamico può favorire l’apprendimento, l’inclusione, il ruolo attivo e la responsabilizzazione dello studente fino al raggiungimento del successo formativo. L’utilizzo degli ambienti di apprendimento innovativi integra la comunicazione fisica con quella digitale, così da produrre risultati positivi sia nell’acquisizione di competenze di pensiero, sia nella motivazione e nelle relazioni tra studenti. 

Non solo, ma ambienti come le aule immersive dove si creano spazi mobili, garantiscono agli studenti di muoversi durante le ore di lezione delle diverse discipline, riducendo così la distrazione e usufruendo di nuove situazioni didattiche, vicine agli ambienti formativi e lavorativi in cui si troveranno a operare all’uscita dalla scuola.

Inoltre, strutturare la presenza di tecnologie nelle attività didattiche “classiche” aiuta a superare il rischio di un gap nella gestione educativa di strumenti digitali. Oggigiorno, infatti, la tecnologia è un elemento imprescindibile, che la scuola ha il compito di impiegare controllandone efficacia e utilità formativa

Infine, accanto agli evidenti vantaggi che gli ambienti di apprendimento innovativi producono, ovvero una maggiore comunicazione e cooperazione tra docenti e allievi nel corso delle attività didattiche, nonché l’implementazione della creatività delle stesse, va sottolineato che tutto ciò permette il potenziamento delle competenze degli insegnanti. 

Questi infatti, dovranno essere sempre più formati nella didattica digitale, nonché sentire la responsabilità della formazione dei cittadini del futuro, necessariamente consapevoli di un impiego intelligente e non sproporzionato delle tecnologie. 

Conclusioni

Con gli studenti al centro con il loro impegno attivo, con docenti capaci di sintonizzarsi sulle motivazioni dei primi, nonché sensibili alle differenze individuali, gli ambienti di apprendimento innovativi vanno così a promuovere l’interconnessione orizzontale tra aree di conoscenza e discipline.

Tutto ciò poi non potrà che favorire l’apertura della scuola a momenti formativi per le famiglie, certo, ma anche per tutti gli stakeholder del territorio (comuni, biblioteche, imprese, fondazioni, banche ecc.), cercando di promuovere la diffusione di una cultura della cittadinanza digitale condivisa e della conoscenza ed esperienza del mondo del lavoro.

Di ambienti di apprendimento innovativi si è occupato e si occupa tuttora Ludovico che, con la linea Set.Upp offre un’ampia gamma di arredi innovativi, dinamici e modulari per la scuola dell’obbligo, grazie ai quali sarà possibile organizzare al meglio gli spazi, ponendo al centro dell’ambiente le esigenze degli alunni e degli studenti.

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