All’origine della parola “laboratorio” c’è il termine latino “labor” che, come verbo, vuol dire “cadere in errore”, “fallire”, “scivolare”, mentre come sostantivo, significa “fatica”, ma anche “impresa”, “opera” e “sforzo”. Di contro, “sensoriale” deriva dal latino “sensorium” che significa “percezione riguardante i sensi”.
Questa breve premessa aiuta a comprendere che cosa si intende per laboratorio sensoriale, in modo tuttavia “apofatico”. E infatti, non si tratta di un ambiente in cui si sovrappongono a caso materiali standard, ma di una creazione viva e consona alle esigenze degli utenti.
Non è un’installazione approssimativa, ma è figlia di studi e metodologie accurate. E ancora, non può essere realizzato da qualsiasi persona, ma da personale competente e riconosciuto.
Laboratorio sensoriale: di cosa si tratta
Ora, quando si parla di laboratorio sensoriale ci si riferisce a un ambiente – una stanza di varie dimensioni – al cui interno sono disposti arredi, oggetti volti a stimolare i cinque sensi della persona che ne usufruisce.
Chiaramente, il laboratorio sensoriale è uno strumento essenziale del metodo Snoezelen. Sulla base di quest’ultimo, infatti, si vanno a stimolare, in modo selettivo e controllato, i cinque sensi (udito, vista, olfatto, tatto e gusto), tramite un ambiente artificiale nel quale vengono inseriti elementi e materiali.
Va infatti ricordato che i cinque sensi sono alla base del primo apprendimento, giacché grazie a questi è possibile decodificare quanto avviene intorno, nonché creare vere e proprie mappe emozionali che permetteranno di associare sensazioni positive o negative con determinati stimoli.
Si tratta di un’informazione molto importante, perché se è vero che l’attività risulta semplice e diretta, al tempo stesso crea enormi stimoli dal punto di vista cognitivo.



A chi è rivolto il laboratorio sensoriale
Il laboratorio sensoriale è rivolto principalmente a bambini, ragazzi e adulti che presentano forme di disabilità diverse, compresi i disturbi dello spettro autistico.
Questi devono essere affiancati per poter dare un adeguato significato agli stimoli ambientali che si provano nei vari contesti di vita, così da ridurre gli atteggiamenti problematici correlati.
Del resto, quando si vive o si lavora con persone disabili è importantissimo ricordare che esse sono in grado di provare esperienze differenti dai normodotati.
Ecco, di seguito, le problematiche cui un laboratorio sensoriale può venire in supporto. Fermo restando che esso funge sempre da “zona neutra” dove possono stabilirsi relazioni positive lontane dallo stress, ottenendo miglioramenti nella motivazione, della concentrazione e coordinazione.
- Disabilità cognitive: il laboratorio sensoriale si fa strumento di comunicazione non-verbale, per migliorare il rilassamento e per fornire stimoli.
- Problemi psichiatrici: l’atmosfera calma e rilassata del laboratorio sensoriale rappresenta la situazione ideale per lo sviluppo delle relazioni terapeutiche.
- Disturbi da stress post-traumatico: i soggetti con esiti di trauma da varia origine possono ricominciare a comunicare, riconquistare la fiducia e ricostruire relazioni affidabili.
- Autismo: si riducono i sentimenti di angoscia, i comportamenti aggressivi e di autolesionismo, e si favoriscono calma, rilassamento e fiducia nell’ambiente.
- Soggetti post ictus e trauma cranico: partendo dai sensi, il soggetto può progressivamente tornare a essere partecipe di quanto lo circonda.
- Demenza: si persegue una via di comunicazione non verbale che riesce ad attivare l’interesse del soggetto nei confronti dell’ambiente circostante (persone comprese).
Attenzione: gli stimoli prodotti all’interno di un laboratorio sensoriale possono essere vissuti in maniera differente a seconda del soggetto. E questo è un aspetto fondamentale quando si deve progettare un laboratorio sensoriale per disabili.
Effetto stupore
Un elemento portante della progettazione di un laboratorio sensoriale per disabili è lo stupore. Quando il soggetto disabile entra deve, infatti, stupirsi.
Grazie agli arredi, alle luci soffuse (e comunque regolabili) e ai materiali selezionati, infatti, si attiva la sua curiosità e, di conseguenza la sua relazione nei confronti degli operatori.
Solo con questo atteggiamento, sorto grazie a un’intelligente organizzazione del laboratorio, che viene elaborato anche insieme agli operatori, si può iniziare a lavorare insieme.



A monte del laboratorio: lo studio degli ambienti
È per questo che lo studio degli ambienti è fondamentale, non si può effettuare una selezione generica ma occorre un calcolo sulla base degli spazi. Un ambiente più o meno grande necessita di elementi specifici.
Più è grande lo spazio più servono materiali che rendano la stanza né troppo povera né troppo ricca di stimoli.
Parimenti, gli spazi andranno sempre sviluppati sulla base dell’età degli utenti: è per questo che è indispensabile un colloquio approfondito con gli operatori.
Quanto è importante un laboratorio sensoriale per disabili
Nel momento in cui si sceglie di realizzare un laboratorio sensoriale per disabili è necessario confrontarsi con aziende che operano in questo settore specifico e sono pertanto in grado di progettare e realizzare soluzioni ad hoc tenendo conto delle necessità e peculiarità del disabile.
Del resto, un laboratorio sensoriale non è pensato solo per il disabile, ma anche per l’adulto (l’operatore e non solo) che potrà accompagnare il soggetto nelle attività da svolgere in ambienti protetti.
La realizzazione di un laboratorio sensoriale per disabili può essere considerata come un modo per garantire il giusto tempo per sviluppare la sensibilità verso le diverse forme, colori, profumi e sensazioni.
Più in generale, grazie al laboratorio, i disabili possono recuperare le basi sensoriali per ridurre progressivamente i meccanismi di difesa disfunzionali e i “comportamenti problema” così da favorire l’adattamento ai vari contesti di vita, in favore di una migliore qualità della vita delle stesse.
Le diverse sensazioni vengono stimolate di volta in volta da un operatore specializzato, in grado di comprendere quando e in che misura sia necessario attivare determinati stimoli sensoriali.
Le elevate possibilità di realizzare stimoli sempre differenti hanno portato le stanze Snoezelen a poter essere considerate un vero e proprio laboratorio sensoriale per i disabili, sia fisici sia cognitivi.
Ancora, nella progettazione dei laboratori sensoriali deve essere posta particolare attenzione non solo agli stimoli, ma anche alla loro assenza, nonché al corretto posizionamento di materiali per la realizzazione di spazi ben precisi, sia per dimensioni sia per scopo.
La proposta di LudoVico
Da oltre vent’anni, LudoVico garantisce un’elevata esperienza nel campo della realizzazione di laboratori sensoriali e stanze specifiche per generare benessere attraverso la stimolazione sensoriale controllata degli utenti.
Come noto, l’azienda è specializzata nella progettazione e realizzazione di spazi per l’infanzia, di laboratori sensoriali e stanze di Snoezelen per bambini con disabilità o autismo.
Inoltre, opera seguendo in maniera particolarmente attenta la normativa vigente in fatto di sicurezza degli arredi e dei materiali. Tutti i prodotti proposti da LudoVico sono, infatti, realizzati secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria attuale.
Non solo, ma LudoVico realizza laboratori sensoriali in collaborazione con tecnici e operatori esperti del settore dell’infanzia e delle disabilità, siano esse fisiche o cognitive.
E ancora, essa cura insieme sia la progettazione sia la formazione degli operatori. D’altra parte, una stanza senza un operatore formato non ha una corretta funzionalità.
Infine, rivolgendosi a LudoVico, gli operatori potranno usufruire di uno sconto per il corso certificato ISNA-MSE (per un approfondimento, si veda l’articolo su tale certificato).